16 ANNI SENZA DON CESARE, UN SIMBOLO DI MELEGNANO

Tra pochi giorni ricorrono i 16 anni dalla morte di don Cesare Amelli (1924-2002, foto Pro Loco), lo storico sacerdote nativo della nostra città, di cui per interi decenni ha rappresentato uno dei personaggi simbolo. Ecco come lo ricorda l’amico e allievo Ernesto Prandi.
Non occorreva molto per far felice don Cesare. Bastava invitarlo nei sui rari momenti liberi a pranzo in qualche osteria della zona. A Mezzano per esempio, oppure più raramente alla Rampina dall’amico Angelo, in quella casa-forte del buon gusto dove scorrono sapori e colori. Ma in Villarzino, cascina di antiche origini romane, si compiva l’apoteosi dell’ospitalità.
Un ambiente semplice e per questo assonante alla sua dimensione. Forse lo riportava alle proprie origini, a quel mondo contadino sincero e schietto che silenzioso entrava nei suoi pensieri e ricordi
“Potessi farlo verrei ad abitare qui”, mi diceva e guardando il paesaggio benediva tutto ciò che lo circondava, il lavoro dei campi, l’essenzialità del vivere, i frutti della natura. Messosi a tavola, prima di iniziare, ringraziava il buon Dio per il dono della vita e intingendo il pane nel vino ripeteva in quel gesto, essenziale e quotidiano, l’universalità dell’amore umano.

(L’articolo completo sul “Melegnanese” in edicola da sabato 8 settembre)