UNA VITA DA “PEP”

L’ultima intervista del “Pep” (nella foto di Paolo Ribolini), rilasciata solo pochi mesi fa al nostro “Melegnanese”: leggetela tutta d’un fiato, lo sentiremo ancora vicino

L’oratorio a Melegnano e le serate alla Tana, le mostre in giro per il mondo e la magica Notte vagabonda. C’è tutto questo e tanto altro ancora nella chiacchierata con Giuseppe “Pep” Bandirali, pittore, fotografo e scrittore, ma soprattutto “un grande innamorato della vita”. “Sono nato a Melegnano nel marzo 1950 – racconta -: mio padre Mario faceva il sarto, la mamma Bianca Marchesi la cappellaia. Da ragazzo frequentavo l’oratorio San Giuseppe in via Lodi, dove trascorrevo interi pomeriggi divertenti e spensierati”.

Chi erano i suoi amici?
Sono innumerevoli, sarebbe impossibile elencarli tutti, farei sicuramente torto a qualcuno. I primi che mi vengono in mente sono Achille Cremascoli, Angelo Gruppi, Danilo e Paul Ferrari, Adriano Carafòli, Marco Denti, Guido Oldani, Nini Biggioggero con la moglie Annita e Angelo “Maldive”.

Ma in realtà si chiama Maldifassi…
Ah sì? Non lo sapevo. Negli anni Settanta è stato il primo a dirmi che avrebbe trascorso una vacanza alle Maldive. Ecco perché da allora lo chiamano tutti così.

Dove andavate a divertirvi?
A Melegnano alla Tana in zona Carmine, dove mi improvvisai addirittura dj. A Milano, invece, frequentavamo il Tricheco: in quegli anni conoscemmo Maurizio Arcieri, il mitico cantante dei New Dada prima e dei Krisma poi.

Come è nata la passione per l’arte?
E’ una cosa che sentivo dentro, non c’è un spiegazione razionale. Nella mia vita sono stato pittore, fotografo e scrittore, ma sono sempre rimasto me stesso. E’ proprio questa la cosa più importante.

Tra gli anni Settanta e Novanta realizzava le copertine dei dischi…
Lavorai per Pavarotti e Frank Sinatra, Duke Ellington e Jerry Lee Lewis, i Pooh, i Beatles e tanti altri ancora.

Lei ha vissuto anche a Parigi…
Alla fine degli anni Settanta: all’inizio è stata dura. Solo a Parigi c’erano 200 gallerie fotografiche contro le cinque in tutta Italia. La svolta arrivò nel novembre 1980 quando, lo ricordo come fosse ieri, esposi nella prestigiosa “Galerie Francoise Harmel” a pochi metri dalla cattedrale di Notre Dame. Ma in quegli anni tenni mostre anche a Rimini e Milano, Madrid e New York, Tokio e Chicago.

Sino al 1995, quando partì per Cuba…
In collaborazione con il ministero della Cultura cubano, fotografai paesaggi, chiese e musei. Attraverso una serie di cartoline inedite, arricchii l’immagine cubana nel mondo intero.

Negli anni 2000, poi, scrisse un libro, Mambo Vagabundo…
Fu un vero e proprio caso editoriale, un libro scritto a mano come gli abiti che cuciva mio padre e i ricami di mia madre: è una storia ricca di emozioni, tradimenti e sogni, all’interno della quale sciolgo nodi, intreccio storie e cucio ricordi.

Sono passati quasi dieci anni, ma ancora tutti ricordano la Notte vagabonda 2008…
Portammo in castello i quadri di Schifano, Guttuso, Botero, degli impressionisti russi e via discorrendo: fu un evento eccezionale perché al di fuori degli schemi, come non se ne sono più visti in città. E’ stata davvero una festa indimenticabile resa possibile grazie alla preziosa collaborazione dell’allora assessore Denis Zanaboni.

Adesso, invece…
Ecco la nuova avventura con la rivista on-line “1515MarignaArt.com”, dove narriamo le cose belle, ma proprio belle, degli artisti che meritano di essere raccontati. Nella sezione dedicata ai libri, poi, è possibile anche leggere Mambo Vagabundo. Ma sto lavorando anche ad un trittico di libri, che ripercorrono tutti storie di vita vissuta.

Come se la passa la nostra Melegnano?
Vedo una città viva per quanto riguarda interessi artistici e culturali, ma spenta dal punto di vista organizzativo e di conoscenza. Ma sbaglio o manca una domanda?

Effettivamente…Qual è la canzone che fischietta sotto la doccia?
Pensava di cogliermi impreparato, eh? Ma sapevo che prima o poi me lo avrebbe chiesto. Non indovinerà mai: “Fin che la barca va” di Orietta Berti.